I regali brutti – (s)consigli per gli acquisti


di Alice Porta

“A Natale puoi…fare quello che non puoi fare mai…” ecco, in realtà, no. Per esempio anche se è Natale non puoi mandare al diavolo il tuo capo, se vuoi che sia ancora il tuo capo (e soprattutto il tuo lavoro). A Natale non puoi comunque diventare tollerante con la gentaccia: tipo i nazi, i fasci, gli omotransfobici e altri errori umani. A Natale non puoi dire alla tua cara amica che ci ha due solchi in faccia che più che rughe paiono gran canyon del Nevada. Insomma ci sono dei limiti. Tra questi: a Natale non puoi regalare qualsiasi cosa ti passi per il cervello. Ciò che è brutto al compleanno, all’onomastico, a Pasqua e soprattutto all’anniversario, resta brutto anche per Natale.

Per esempio, ieri me ne stavo a fare due passi in centro. Entro per caso in un negozio di articoli per la casa. Pieno di cose utili ma anche scemenze tutte addobbate a festa e scintillanti come piacciono a me, che sono un po’ gazza ladra inside.
Ora. Io capisco che sia Natale e che bisogna giocarselo fino in fondo per vendere ogni pezzo del magazzino però –> idea regalo: ferro da stiro al 50% anche no!
Qui arriva il punto di cui sopra. La candela ok, le tazze coi meme bene, la macchina del caffè e attrezzi per cucinare foodporn buoni, il completo letto in seta purissima ottimo ma ci devono essere dei limiti. Il ferro da stiro supera ogni limite di umana comprensione.
A parte che io credevo che stirare fosse una cosa superata, su cui grava una pesante carenza di vocazioni. Insomma una roba per convinti che hanno, giustamente, la loro setta ma finché non mi vengono a suonare alla porta “per parlare di Nostra Signora La Vaporella” io non ho problemi. Detto ciò: il ferro da stiro non è un regalo. Come non lo è l’aspirapolvere, la lavatrice, i detersivi per la casa e la roba high tech per distruggere la polvere. Non è un regalo qualsiasi cosa che riguardi i lavori di casa. Non alimentiamo questo falso mito, per cortesia.
In verità questo non vale sempre, lo dico per dovere di cronaca. Ci sono delle persone selezionatissime che questo regalo lo possono anche fare. Esse sono:
– tua madre, perché è tua madre e questo le dà il lasciapassare genetico per fare il cazzo che vuole
– tua zia, perché in effetti è un po’ un genere di regalo da zia (anche se le mie zie sono oltre e mi regalano accessori vintage e lussuosi oli massaggio)
– quell’unica persona disperata e/o antipatica e/o piena di soldi che ti ha chiesto “per favore dimmi cosa vuoi per Natale” e allora tu gli hai risposto (con cattiveria): LA DYSON.
– infine se lo hai voluto tu allora va bene, non stiamo a sindacare sui tuoi gusti.

In generale c’è qualcuno però che questo genere di regalo non dovrebbe farlo mai. E non dovremmo mai chiederglielo. Gli uomini. Di qualsiasi forma, foggia o relazione. Perché è un attimo che si crea un pericoloso precedente.
Fare i lavori di casa è una noia che non piace a nessuno. E no, le donne non nascono con una predisposizione genetica per il rassetto&lo spolvero. A noi non è che ci viene meglio o più facile. Lo dico perché c’è un po’ questa convinzione che serpeggia anche presso i maschi più moderni. Ci sta sulle scatole anche a noi quella roba lì. Un sorso di vino novello di fronte alla stufa con indosso un morbido maglione di cashmere leggendo un libro lo preferiamo. Bada lì quante idee regalo vi ho già dato.
Comunque il ferro da stiro no, dai su.
A meno che uno non voglia farsi lasciare o non voglia avere un bozzo in testa da lancio del ferro da stiro, zona medaglia, allora è perfetto. Compratelo.
(Che gente che fa ‘sti regali è meglio perderla che trovarla)

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