Di Alice Porta
La Francia riconosce l’aborto come un diritto costituzionale.
Riconosce quindi che c’è una libertà, un’autodeterminazione che le donne hanno sul loro corpo, sulla loro salute, che va garantita nella carta fondamentale dello Stato. Il concetto di Costituzione è più o meno uguale in tutto il mondo: ciò che sta scritto là è una sorta di punto fisso, di faro, intorno al quale leggi ordinarie, dalle più importanti alle bazzecole, si devono orientare, lo devono accettare. L’importanza dell’aborto in Costituzione è quindi chiarissima, un punto di svolta nella storia moderna.
Questo non vuol dire che tutti dovranno abortire: un diritto non è un dovere né tantomeno un invito. Non significa nemmeno che lo Stato ritiene ottimo l’aborto come soluzione, che denigra chi non abortisce, che esprima in qualche modo un giudizio sulla scelta, la fede, il percorso di vita di ognuno, anzi. Riconoscere il diritto all’aborto significa da parte dello Stato farsi i cazzi propri, sospendere qualsiasi giudizio, garantendo nei secoli a venire che questa particolare scelta sia possibile e nel modo più sicuro possibile. Stop.
Troverete di gente, di articoli, che in modo più o meno intellettuale commenteranno la vicenda per dirvi che non li convince questa cosa, perché c’è chissà quale forma di antifemminismo, di mancanza di rispetto del femminile e altri “chissà cosa c’è dietro” intorno a questa scelta della Francia.
Beh, sono tutte cazzate.
Perché non c’è davvero alcun motivo per non riconoscere l’aborto come un diritto e scriverlo in calce se non quello di entrare nell’intimo delle donne, di orientare le loro scelte, di decidere come e quando debbano essere madri. Proibire l’interruzione di gravidanza non è salvare la morale, rispettare Dio o preservare la vita ma è forzare alla maternità.
Una subdola violenza contro le donne.
*Ho scritto questo articolo perché ho provato a scrivere uno status ma mi è stato cassato due volte, con questo modo di gestire il feed oscurando status che non parlino solo di cazzate. Ma io mi rifiuto di scrivere aborto con gli zeri al posto delle O o le lettere al rovescio per fregare la criptocensura. Ridicolo.