La giornata d’una scrutatrice 4


di Alice Porta

Ok, è un po’ un titolo di un’opera di Italo Calvino ma sono sicura che non se la sarebbe presa. Anche perché io, scrutatrice (ma anche segretaria) di seggio elettorale, lo sono stata davvero. Per tante elezioni. Un po’ come l’Amerigo del suo libro che va incontro inesorabile al disincanto.

 

La prima cosa da sapere se lavori alle elezioni è questa: se sei in un seggio di deficienti, che si perdono nei conteggi e sono disorganizzati con le schede, allora non ne esci più. Preparati a fare le cinque del mattino, litigando coi rappresentati di lista che vedono voti alla loro casacca praticamente ovunque. Per cui la prima regola è di guardarti bene intorno: se nessuno ti pare troppo stupido allora bada di non esserlo tu., quello tonto. La seconda cosa da sapere è che non si fa per denaro e nemmeno per i giorni di riposo. Non ne vale la pena. Stai le ore a ciondolare a fare niente, soprattutto in questa epoca di astensionismo alle stelle, con persone che non hai mai visto quindi non è il passatempo migliore del mondo.  Al seggio ci si va perché mossi da un’inspiegabile senso di amor-patrio; ti monta dentro un’onda calda di senso civico; vieni posseduto dal desiderio erotico irrefrenabile di far parte del più grande processo democratico collettivo di tutti i tempi: andare a votare.

 

 

Soprattutto al seggio puoi osservare la più variegata umanità scorrerti davanti agli occhi nel minore tempo possibile. E quella morale civile di cui sopra la sentono anche loro, quelli che vengono a votare, mica solo tu che al seggio ci lavori. Ci sono per esempio quelli che ci tengono a fare tutta la procedura per bene, vogliono essere sicuri che tu la scheda non te la rubi (per farne cosa?) e vogliono imbucarla loro nell’urna e poi la imbucano nello scatolone sbagliato: gli scrutatori si ghiacciano, i rappresentanti di lista già si appuntano un possibile voto da far annullare, il segretario sbuffa perché quella banalità gli costa otto pagine di verbale da compilare. In triplice copia.  Ci sono quelli che stanno tre ore nella cabina perché scelgono con ambarabàciccicoccò che tu dici <cavolo, potevi almeno venire già studiato>. Ci sono quelli che non sanno qual è il loro seggio e per poco non ti fanno scoppiare una crisi con le schede. Qui il presidente di seggio viene portato in infermeria causa crisi isterica. Ci sono quelli che vengono per votare, poi gli parte lo sconforto e ti disegnano un grosso cazzo che punta a nord. Ci sono quelli che non gliene frega niente e non vengono. E a loro va tutta la mia comprensione e simpatia, anche se fanno scattare la bile di chi l’astensione la vive male. Ci sono quelli giovani, belli da morire, che votano per la prima volta e si vede che si sentono adulti. In fondo c’è la patente e poi votare. Ci sono le famiglie, quelli vengono tutti insieme e tengono a turno i figli che poi, a turno, si perdono per i vari seggi.  Ci sono quelli solenni, neanche fosse la messa di Natale, che poi invece forse un po’ lo è. Ci sono quelli che sono li già alle 7 del mattino e quelli che arrivano 5 minuti prima che chiuda il seggio. E poi … ci siete voi.  Un po’ elettori, certo, ma anche scrutatori, segretari, rappresentanti di lista, presidenti di seggio, forze dell’ordine. Che li ci passate due giorni interi. In aule sgarrupate, con la puzza di chiuso, la noia, la fame, la sete, la pipì nei bagni delle vostre vecchie scuole medie, il petrolio delle schede sulle dita.  Essere scrutatore è come entrare in una dimensione parallela, spettatori diretti della storia che si compie. E anche se ancora non so bene chi cazzo votare, beh, noi speriamo che ce la caviamo (semi-cit)*

*dubito

 

 

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4 commenti su “La giornata d’una scrutatrice

  • mdb

    Ho fatto per anni il rappresentante di lista, e se vedevo un seggio di tonti mi ci dedicavo, per evitare che pasticciassero troppo e finissero alle ci que del mattino

    Una volta ho dovuto “quadrargli” io le schede, perché non ne uscivano: il poliziotto non ci credeva, pensava fossi uno scrittore

    Poi la mia nuova compagna (che è nelle liste da presidente) mi ha detto che se dovevo perdere tempo tutto il giorno ai seggi, dovevo almeno portare a casa qualcosa (visto che i voti per la mia lista erano sempre pochini) e quindi ora mi porta come segretario…

    Ho cliccato su qualche spot, ma non posso scriverlo al Ferrini perché il post su FB non è commentabile.

    Besos,

    mdb

  • Roberta

    Ciao. Sono uscita dal seggio come scrutatrice alle 5 e 10 del mattino. Si esce proprio con l’idea di aver studiato l’umanità varia. Ciao Alice, e grazie.