Il voto utile a qualcosa di inutile 7


di Alice Porta

Il voto al MenoPeggio ha due facce, una passiva e una attiva.

 

Quella passiva è il Candidato al MenoPeggio: colui che si propone come unica alternativa al Peggio. Per farlo però deve avere i numeri e di solito i suoi non bastano, altrimenti non avrebbe così timore di una vittoria del Peggio. Per cui cosa fa? Deve acchiappare anche i voti di coloro che voterebbero il Peggio e quindi, al Peggio, un poco ci deve somigliare. Il Candidato al MenoPeggio così scopiazza e ruba dal Peggio: attua progressivamente una costante ricerca al compromesso, per non dire compromissione; coccola l’idea dell’uomo forte e carismatico al potere; propone programmi centristi attraverso cui si snatura; si sbrodola in un cacciucco di punti che devono accontentare tutti e alla fine crea alleanze con personaggi che fino a ieri gli facevano paurissima ma che oggi alla fine non sono poi tanto male – dice.

La forma passiva però non è nulla senza quella attiva, ossia l’Elettore del MenoPeggio. Di norma è un elettore di Sinistra impaurito dall’avanzata del fascismo. L’Elettore del MenoPeggio dirà: “ora voto il meno peggio per paura del peggio ma è al meglio che aspiro, ed è  ciò per cui lavoro”. Votare il meno peggio per arrivare al meglio è illogico ed è una favoletta che ci si racconta da troppo. Ed è sempre stato lo sbaglio della sinistra. Per “vincere”, per non avere il peggio, si sposta l’asticella in un pericoloso gioco al ribasso che poi è inutile che ti guardi intorno dicendo “come mai una volta c’era Berlinguer e ora nella maggiore coalizione di centrosinistra c’è Brunetta”? Continuando a votare il meno peggio, ecco come mai.

Se si vota il meno peggio il massimo che si potrà ottenere è, appunto, il meno peggio. Che è pericolosamente vicino al Peggio. Se sposti il baricentro a destra sarà la destra quella che avrai. Gli estremismi non cadono dalle nubi ma sono la risposta di pancia che la popolazione delusa da’ alle scelte di Governo e se sposti un Governo sempre un pochino più a destra ecco che avrai il fascismo.

Il voto al meno peggio porta al peggio; votare il meno peggio porta al fascismo, nel lungo periodo. Lo stiamo vedendo da anni, da quando abbiamo iniziato a turarci il naso per non avere il Peggio. Invece eccolo là. Dovremmo aver capito che così non funziona. Invece no. Ti devi sorbire anche il predicozzo di coloro che votano il MenoPeggio, che si credono supereroi contro le forze del male, fini analisti politici e puri antifascisti. E che si appellano alla responsabilità: un modo odioso per dire poi che se avremo un Governo neo-fascista è colpa tua, avresti dovuto votare come hanno fatto loro. Un po’ arroganti, eh.

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7 commenti su “Il voto utile a qualcosa di inutile

  • Luisa Giudicotti

    Molto bello quello che ha scritto Alice. É il dibattito tra noi amici.
    Io ho 60 anni, vivo in veneto, non ho mai votato PD ma sempre qualcuno più a sinistra qualcuno al 2%. Pensando a cosa votare, a queste elezioni, ho realizzato che se vincono le destre ce le terremo per almeno 20anni e quindi probabilmente morirò con al governo la Meloni.
    Per questo vorrei, in queste elezioni, convincere, quelli che conosco “che non sanno di politica” , quelli che decidono 3 giorni prima del voto chi votare, quelli che votano il più forte solo per vincere, a fare la differenza, a pensare al futuro e al pianeta e a votare europa verde. Se europa verde prendesse il 20% sarebbe una rivoluzione e il voto potrebbe essere davvero utile!

  • Francesco

    Ho smesso di votare 20 anni fa per questo motivo, vedevo nuvole nere entrando a votare un prodiferendum, le ho viste poi anche al’uscita.