Se una vita vale 2000€
di Ettore Ferrini
Stava scassinando un distributore di sigarette, totale della refurtiva (secondo il tabaccaio): circa 2000€.
Questo è quanto vale la vita di un ragazzo di 24 anni: 2000€. Senza neanche scendere dal terrazzo di casa il tabaccaio gli ha svuotato il caricatore della pistola addosso, sette colpi sparati alle spalle mentre il giovane stava scappando e dunque non rappresentava più un pericolo, posto che pericoloso lo fosse mai stato. Uno dei proiettili gli trapassa il cuore e lo lascia lì, esanime, al suolo.
24 anni.
A 24 anni tutto sta per cominciare, si ha ancora la forza e la voglia di mollare tutto e viaggiare, di conoscere nuove persone ogni giorno, di sperimentare e mettersi alla prova, si crede ancora così tanto nella vita da ritenersi immortali e ci si butta a capofitto in qualsiasi cazzata, in progetti assurdi, magari anche in stupide bravate viste fare nei film. A 24 anni si è un po’ stupidi, può darsi, ma essere stupidi non è un reato, altrimenti nelle galere non ci sarebbe posto. Rubare invece lo è. Sì, rubare è decisamente un reato e commettendolo si rischiano da 6 mesi a 3 anni di reclusione ma se si è incensurati e disarmati, come il ragazzo in questione, il giudice di solito ne tiene conto. Stavolta però il giudice non c’era, al suo posto c’era un 67enne con una revolver e secondo lui la vita di quel ragazzo valeva 2000€.
2000€.
Una televisione da 65 pollici, ultra HD.
Il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, dice: “non c’è stata un’aggressione alla persona ma solo al patrimonio” ma il Popolo della Famiglia evidentemente ne sa di più, e scrive: “ha reagito per difendere se stesso e la sua famiglia, adeguandosi al dettato del Catechismo”.
Il Catechismo.
Quello in cui si studia il vangelo: “se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello”. Il Catechismo. Quello in cui si legge: “amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?”. Il Catechismo, capito? Lui spara alle spalle di un ventenne disarmato che sta scappando e sta applicando il Catechismo.
E applicano il catechismo anche i 2000 scesi in piazza alla fiaccolata di solidarietà. No, non verso la vittima, macché. Solidarietà con l’assassino. Perché Gesù questo ha insegnato: che il furto è più grave dell’omicidio. E se poi non l’avesse detto Gesù, l’importante è che lo pensi Salvini: “io sto dalla parte dell’aggredito e non dell’aggressore. In torto è il rapinatore, non il rapinato”. E dunque l’aggredito, secondo lui, è il tabaccaio. Tabaccaio che nessuno ha toccato e che ha ammazzato un ragazzo. Invece l’aggressore è il 24enne, freddato da un proiettile sparato alle spalle. Probabilmente questo è quanto gli deve aver detto il cuore immacolato di Maria mentre teneva forte forte il rosario in mano. Invece nel codice penale c’è scritto tutt’altro ma ormai son particolari che non interessano più a nessuno.
La vita di quel ragazzo, per loro, vale 2000€. Quella di Bagnai, Morisi e Giorgetti per me, vale molto di meno. Diciamo zero.