Donne, mi raccomando: almeno quattro figli.
Succede che la pagina Facebook di Radio Maria pubblichi questa immagine (successivamente rimossa):
Il messaggio è chiaro: le donne non mettono più al mondo figli. Ho scritto “le donne” poiché – non so voi – ma a me il primo particolare che ha colpito è l’assenza di uomini nella loro rappresentazione della famiglia, del resto è probabile che in Vaticano non abbiano ben chiara la procedura di riproduzione giacché la Chiesa obbliga (mica consiglia) i propri rappresentanti a non farlo. Ad ogni modo una cosa è certa: la vignetta – o quel che è – critica la scelta di non fare figli. Del resto siamo appena 8 miliardi sul pianeta (nel 1800 eravamo un miliardo) e cresciamo di soli 75 milioni all’anno quindi mi pare assolutamente sensato incoraggiare la gente a figliare e conseguentemente distruggere il pianeta attraverso inquinamento, deforestazione, surriscaldamento globale nonché esaurimento delle fonti di energia e di sostentamento. Ma non è neanche questo il punto, nell’immagine ci sono quattro tipi di donna: la prima è felice e cammina in un cielo terso, fra la seconda e la terza ciò che colpisce maggiormente è il fatto che da occuparsi dei figli (cesto da picnic) le donne siano passate a fregarsene totalmente (il bambino è attaccato al suo cellulare) in virtù dell’emancipazione femminile (vedi maglietta della madre). Sulla quarta c’è poco da dire, oltre ad essere la più bruttina e soprattutto trasandata, è pericolosamente vicina a fumi e fiamme che non lasciano presagire nulla di buono. Insomma, l’inferno. Perché, ragazze mie, è lì che state andando. Il vero paradiso per una donna è quello in alto: almeno quattro figli, cosicché abbiate una buona giustificazione per non aver realizzato un cazzo nella vita. Del resto non mi rimangono abbastanza risorse mentali e soprattutto non ho il tempo da dedicare a me stessa e alla mia crescita culturale e professionale, sono una mamma, la mia realizzazione sono i figli.
Quelli che in capo a una quindicina d’anni ti diranno: non te l’ho mica chiesto io di mettermi al mondo.
Ettore Ferrini





