Il fascismo su Facebook


Durante il fascismo (minuscolo) la Satira (maiuscolo) venne ovviamente repressa e molti autori, che esprimevano il proprio dissenso attraverso articoli o vignette, furono perseguitati e spesso arrestati o condannati al confino.

In seguito anche D’Alema avrebbe querelato Forattini per tre miliardi, Berlusconi avrebbe epurato Luttazzi dalla Rai e Grillo redatto perfino un’intera black list di articolisti e vignettisti ma il Duce, che era anche giornalista, si dimostrò più scaltro di questi suoi dilettanti emulatori e fece un’operazione molto più furba: visto che non gli riusciva di estirpare la Satira cercò di portarla dalla propria parte. Il Popolo d’Italia, diretto dallo stesso Mussolini, per esempio riportava numerose vignette, addirittura in prima pagina. Ovviamente il risultato era abbastanza triste, imbrigliare la satira è un po’ come chiedere a Petrucci di usare la chitarra solo per suonarci i pezzi di Ligabue, e poi la satira per sua stessa natura è “contro”, altrimenti si chiama propaganda.

Oggi, su Facebook, quell’abitudine è tornata: decine di pagine dedicate al fascismo con migliaia di fan e soprattutto tante, tantissime sue immagini con balloons e video più o meno celebrativi. Ne ho visto uno che aveva come colonna sonora “Faccetta nera”. Ecco, una delle peculiarità più divertenti dei fascisti è che si prendono per il culo da soli, essendo vittime della loro stessa ignoranza. Mussolini in realtà detestava quella canzone e aveva perfino tentato di bandirla. Il testo, infatti, fa chiaro riferimento all’unione tra maschi italiani e donne etiopi, quindi un inno al “meticciato” che a LVI ovviamente non piaceva. Ma anche sorvolando su questo, la canzone dice testualmente: “piccola abissina, ti porteremo a Roma. Dal sole nostro tu sarai baciata, sarai romana, la tua bandiera sarà sol quella italiana.” Voglio dire: perché un fascista dovrebbe apprezzare un inno all’immigrazione e alla concessione della cittadinanza? Dopo averci riflettuto un po’ sono giunto alla conclusione che l’ipotesi più plausibile è che non capisca una sega.

Ettore Ferrini

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