Gigi & Matteo – Lettera a Silvio


Gigi & Matteo – Lettera a Silvio

Di Maio: M’arraccumando, Mattè!
Salvini: Stai tranquillo.
Di Maio: Con educazione.
Salvini: Allora dettala te! Vai!
Di Maio: Caro Silvio…
Salvini: Prima la data; che giorno è?
Di Maio: Quasi due mesi e mezzo dalle elezioni.
Salvini: Quasi due mesi e mezzo?
Di Maio: Lo sai tu quanto ne avimmo?
Salvini: No, non lo so, ma non è che mi arrivano le lettere con scritto “Padania quasi giugno”.
Di Maio: Allora niente data.
Salvini: Caro…? Ma non avevi detto che non era tuo amico?




Di Maio: Aspetta un attimo, non scrivere subito. Cavalier Berlusconi…
Salvini: Cavalierissimo.
Di Maio: Come sei bello! Per esempio.
Salvini: Cavalierissimo Silvio! Quanto ci piaci a noi due! Ma non è che così si passa da frustoni?
Di Maio: Allora aggiungi: “scusa l’omosessualità”.
Salvini: Scusa l’omosessualità? E perché?
Di Maio: Quello è fissato con la topa! È capace, vede “quanto sei bello, ci piaci”… pensa questi so’ gay, noi ci mettiamo con le spalle al sicuro. Scusa l’omosessualità.
Salvini: Allora mettiamoci una freccia, “non siamo finocchi”.
Di Maio: No, no; scusa l’omosessualità… eventuale.
Salvini: Eventuale?
Di Maio: Eventuale! La vuoi scrivere come dico io, o no? Allora quello dice, perché hanno scritto “scusa l’omosessualità” se non sono gay? Allora vuol dire che volevano essere froci e non ci sono riusciti? Omosessualità eventuale.
Salvini: Lasciaci fare il governo.
Di Maio: Potresti lasciarci fare il governo, se puoi?
Salvini: BERLUSCONI!
Di Maio: SILVIO!
Salvini: Che c’è?
Di Maio: Berlusconi, e che è?
Salvini: Diamoci una calmata! Come dire, tutti insieme eh…
Di Maio: E che è? Qua pare che ogni cosa uno non può governare, e questo e quello, pure per te, oh!
Salvini: Oh!
Di Maio: Due persone, due personcine, noi siamo due personcine per bene che dureranno massimo du’ cacate.
Salvini: Poi ti ricandidi te, tanto ti hanno riabilitato. Camperai più di du’ cacate, no?
Di Maio: Lascia perdere, pare che gli mettiamo fretta.
Salvini: Ciao.
Di Maio: No, no, quale Ciao? Qui ci vuole un saluto per bene, da servitori umili. Noi ti salutiamo con, proprio, non sappiamo nemmeno… scrivi, ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi doppi tacchi, proprio il massimo dell’umiliazione, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti!
Salvini: Cioè, che vuol dire?
Di Maio: La faccia sotto i tacchi e può camminare; quello pensa che siamo proprio due esseri inutili.
Salvini: Una bellissima immagine, la nostra faccia sotto i tuoi doppi tacchi e puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto.
Di Maio: Scusa il discorso sulle cacate, non volevamo minimamente gufare, i tuoi servi di prima con la faccia dove sappiamo.
Salvini: Con la faccia dove sappiamo.
Di Maio: Sempre zitti.
Salvini: Sempre zitti.


© Ettore Ferrini, 2018

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