Chewingum – Il Ferrini


L’altro giorno, in un bar, mi sono soffermato ad osservare tutte quelle scatolette quadrate contenenti chewingum che promettono di sostituire il dentifricio.

Il mio pensiero è subito volato al vecchio professore di educazione tecnica che avevo alle medie, del quale taccio il nome per rispetto ai parenti, il quale univa alle classiche caratteristiche di aguzzino scolastico, un permanente e venefico alito d’acetone tale da poter agevolmente sverniciare la porta laccata dell’aula ove era solito anche fumare una cinquantina di sigarette al minuto. Se tale inopportuno personaggio avesse utilizzato le chewingum Antanigum Protex, ci avrebbe certo risparmiato i colpi di sole ai capelli ogni volta che si avvicinava al banco, ma avrebbe avuto ben altri problemi che vi vado ad enucleare. Basta infatti prendere un pacchetto di questi troiai in mano e leggere dietro per venirne terrorizzati. Sì, perché in queste chewingum si è preferito sostituire allo zucchero altri simpaticissimi ingredienti: il mannitolo per esempio, che è un potente lassativo. Il maltitolo che è un altro lassativo. Alcool e derivati che sono anch’essi lassativi. A questo punto sorge spontaneo chiedersi: ‘ste cingomme fanno caà?

Sì. Proprio nel senso letterale del termine.

Ad ogni modo c’è di peggio però dentro questi bussolottini: l’aspartame. Non l’ho letto su Tze Tze o su Lo Sai, l’aspartame è dannoso veramente. Sono stati fatti esperimenti sugli animali (sempre loro a pagare, mai un leghista per dire, anche per cose di una futilità disarmante) ed è stato dimostrato che questo dolcificante libera una quantità di metanolo nell’organismo che può portare anche alla comparsa di tumori, per non parlare delle pete puzzolenti. Ora, magari un cancro non vi viene ma sicuramente lo zucchero è parecchio meglio. La nuova società del “Senza” però ci impone di assumere questo veleno fin quando non troveranno qualcosa di meno costoso (e più dannoso) da poterci dire: “Scusateci… ci siamo accorti che l’aspartame fa un po’ male”. Lo hanno fatto facendoci bere per anni l’acqua nel Pvc, poi sostituito dal Pet, o facendoci installare serbatori di Eternit. Vedrete, fra qualche anno cambieranno ancora.

Ma torniamo alle Antanigum e le Scureggiorsol. Aromi, antiossidanti, stabilizzanti, addensanti…
Ecco, “aromi” è un’altra bella parolina che necessita di ulteriore approfondimento. Cosa sono? Bene, si prende un po’ di sostanze chimiche volatili e si cerca di ricostruire in laboratorio il gusto desiderato. Vi riporto (preso dalla rete) la composizione di un aroma:

Amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.

Ecco, con questa roba il mio prof. avrebbe avuto senz’altro un alito migliore ma forse faceva meno danni a fumare.

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