Se non hai figli non puoi capire 11


di Ettore Ferrini

In questi ultimi mesi ho potuto assistere alla nascita del bambino d’una coppia di amici, ch’è sempre occasione perfetta per conoscerne meglio i genitori. A cominciare proprio dal parto: il babbo di sinistra, per esempio, lo riconosci subito, è quello con la barba che passeggia nervosamente cercando di rollarsi una sigaretta, ché quelle già fatte ci hanno dentro un monte di troiai e infatti lui usa il tabacco biodinamico e le cartine di soia, l’ha letto su Focus. Quello di destra invece è in sala parto a riprendere il lieto evento, salvo poi svenire alla prima goccia di sangue e inquadrare per 70 minuti il soffitto, però in full HD. Fortunatamente lei aveva chiamato anche la troupe di Pomeriggio5 a riprendere i nonni che piangono, sicché un dvd ci esce fuori lo stesso. Da piangere sul serio ci sarà invece più tardi, quando il pargolo avrà bisogno d’esser cambiato; si calcola infatti che un neonato riesca a produrre un quantitativo di merda pari o superiore a quello del proprio peso corporeo. La madre aprirà il pannolino dicendo “Cos’ha fatto l’amore della mamma? Eh? Che cos…” e prima di concludere la frase si recherà in bagno a vomitare il cenone di capodanno. A quel punto il babbo di sinistra, abituato da decenni a tapparsi il naso in cabina elettorale, si avvicinerà stoicamente al pargolo e provvederà a eliminare il temibile composto radioattivo, domandandosi perfino se sia il caso di dividere l’organico dalla plastica, niente potrà mai esser peggio dell’aver votato Rutelli. Il babbo di destra invece delegherà per l’ingrato compito la tata rumena, pagata rigorosamente in nero, ché già questi vengono qui a rubarci il lavoro, mica vorrai pure pagarci le tasse sopra. L’acre e pungente effluvio che scaturirà all’apertura del fagotto le procurerà delle mèches naturali, e questo difatti spiega perché le donne dell’est siano perlopiù bionde. Poi i bambini crescono e vanno a scuola, il genitore di destra manderà il proprio figlio in una buona scuola cattolica in cui verrà opportunamente terrorizzato con la minaccia delle fiamme eterne per i propri peccati, il babbo di sinistra sarà invece più indulgente, anche perché a pretendere rettitudine mentre si riscrive la Costituzione con Alfano e Verdini si rischia d’essere poco credibili. Su una faccenda però i genitori son tutti uguali, il loro figliolo è sempre il più ganzo di tutti. Il tuo a tre mesi batteva già le mani? Il mio le batteva a tempo col valzer di Strauss. Il tuo a sei mesi mangiava già la minestrina? Il mio la carbonara. Ma non è che la mangiava e basta, se la cucinava proprio. Il tuo ha imparato ad andare in triciclo? Il mio ha vinto la 24 ore di Le Mans. In mezz’ora. Insomma, sparano certe bombe che nemmeno Israele, e se gli dici di farsi un esame di coscienza come minimo si danno 28.

 

Se non hai figli non puoi capire

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

11 commenti su “Se non hai figli non puoi capire