Vacuanze


di Manuel Cerfeda

Siamo quasi ad Agosto e molti di noi sono in attesa delle cosiddette “sospirate” vacanze, magari prenotate già da mesi e a prezzi da rogito. Ma ti sei mai chiesto se ne vale la pena?
Metti le vacanze al mare: vai in spiaggia, carico come un mulo di ombrellone, borse, sdraio, tende, frigo portatile, cucina da campo, giochi dei bimbi, materassino, TV LCD da 50 pollici. Già tutto bello sudato per la pesante soma, ti spalmi la crema solare che non si leva dalle mani neanche con la soda caustica, in quel momento ti squilla il cellulare e per rispondere lo inguacchi tutto. E magari chi ti chiamava era un fottuto call center.
Dopo mezz’ora non ne puoi più dal caldo allora decidi di farti un bagno, arrivando all’acqua con movenze tipo salto triplo per districarti fra i teli stesi ovunque. Per stare un po’ in pace devi arrivare a circa un chilometro dalla costa, proprio dove amano nuotare anche le meduse.
All’ora di pranzo torni al tuo alloggio, con le ciabatte piene di sabbia e ti tocca pulire tutto, e comunque il pavimento rimarrà sempre croccante e troverai la sabbia anche sulle lenzuola.
Meglio la montagna? Forse sì, perché fa freschetto e non senti la necessità di spalmarti la protezione, così senti la pelle prendere fuoco all’improvviso. Per non parlare delle bellissime camminate interminabili nei boschi: il giorno dopo sei così stanco che opti per la mountain bike, dal sellino durissimo che ti costringerà a farti un bidet con il Lasonil.
Se parti con la tua famiglia hai già i tuoi bravi problemi, allora meglio con gli amici, no? No.
No perché va a finire che ti tocca badare a tutto mentre c’è quello che giocherella tutto il giorno con lo smartphone senza fare un cazzo, quello che organizza le serate a tua insaputa, quello che lascia le scie chimiche nella tazza del cesso, quello che ogni sera si ubriaca tipo Gascoigne e via andare.
Allora andiamo in coppie, fra amici affiatati. Eh no, perché se siete affiatati voi maschietti non è detto che lo siano le vostre compagne, anzi, il più delle volte ti addormenterai con la voce di lei che da mezz’ora elenca quello che l’altra ha fatto e che non le va bene e ti ha visto che le hai pure guardato il culo.
Vale la pena che le nostre agognate vacanze siano una distesa di attese disilluse?
Hanno un senso tutta questa frenesia, gli ingorgoni chilometrici e i prezzi da altissima stagione?
Più vai lontano meno conosci (Lao Tze, Tao te ching, IV sec. A.C.).

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