Buonismo o buonsenso? 1


di Ettore Ferrini

Buonismo è un termine che va molto di moda quando si parla di immigrazione. Nostro malgrado siamo esposti ad un martellamento mediatico basato su questo tema: se da destra si parla di minaccia e di invasione, la “meno destra” ne parla comunque come di un problema cui far fronte.




Eppure è chiaro a tutti che stiamo attraversando una grave crisi economica, l’Italia non è in grado di produrre ricchezza, e questo avviene principalmente per due motivi: il primo è l’enorme debito pubblico, il secondo è la tendenza demografica. Gli italiani sono sempre più vecchi, ergo, ci sono sempre meno contribuenti. Un vortice dal quale è difficile uscire: a parte la Lorenzin, conoscete qualche sano di mente che in questo momento inciterebbe due giovani a fare figli? Credito bloccato, lavoro precario, costo della vita alle stelle. In questo quadro l’immigrazione dovrebbe rappresentare una risorsa (parola usata ormai soltanto a sproposito). Insomma: aiutando le persone che vogliono venire qui a integrarsi, lavorare e pagare le tasse ne dovremmo guadagnare soprattutto noi. Al contrario, la politica attuata finora, ha sortito l’effetto opposto; ha spinto coloro che cercano di costruirsi una vita ad optare per altri paesi che gliene danno la possibilità, e ha fatto rimanere qui solo quelli che non hanno altra scelta. In pratica con le normative vigenti (che, va detto, non sono opera di Salvini) abbiamo operato una sorta di selezione a rovescio, e come se non bastasse abbiamo pure riempito le carceri, gravando ulteriormente sulle casse dello Stato. Il problema di questi signori, dalla destra alla meno destra, non è che si pongono in modo sbagliato a livello umano o etico, sono proprio poco lungimiranti in termini utilitaristici. Posto che sia tempo (e denaro) sprecato alzare barriere poiché nessuno si fa intimidire da finti reati, soprattutto se sull’altro piatto della bilancia c’è la morte, perché non provare invece a girare a nostro vantaggio un fenomeno inevitabile e secolare come quello dell’immigrazione? Le nazioni più ricche e progredite del mondo lo sono diventate proprio ospitando coloro che andavano (e continuano ad andare) là a lavorare, le più povere sono quelle storicamente chiuse.
Lo chiamano buon-ismo, io lo chiamo buon-senso.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Un commento su “Buonismo o buonsenso?

  • Giorgia

    Concordo. Lo stato attuale della legislatura di fatto OSTACOLA solo l’arrivo solo di migranti qualificati.
    Comunque, purtroppo, un altro filone di dementi mediatici sta DAVVERO cominciando ad incitare i giovani a riprodursi per far fronte alla crisi demografica (avrei in mente un paio di nomi su FB, ma ovviamente non li posso fare in qs sede)