Sette pizze 1


di Ettore Ferrini

Al centro della stanza c’è un tavolo con sopra sette pizze, attorno al tavolo otto persone: la Bonino, Renzi, D’Alema, Di Maio, Salvini, la Meloni, la Boldrini e Berlusconi. Tutti vogliono mangiare.

La Bonino propone uno sciopero della fame fin quando non verrà portata l’ottava pizza. Renzi dà una rapida occhiata e dice: nessun problema, divido tutte le pizze a metà ne distribuisco mezza a ciascuno e io me ne mangio tre intere. D’Alema propone di uccidere Renzi per far tornare il conto, così, senza rancore. Di Maio fa un rapido sondaggio con lo smartphone e gli risulta che le pizze sono otto quindi protesta contro la realtà che per l’ennesima volta non rispetta le decisioni della rete. Salvini non sa fare il conto e quindi tenta di ordinare un kebab ma al telefono lo mandano ripetutamente affanculo in arabo. La Meloni sostiene che durante il fascismo l’altra pizza sarebbe arrivata in orario, la Boldrini fa notare che le pizze non sono tutte grandi uguali e che quelle piccole sono state portate per le donne perché il pizzaiolo è chiaramente maschilista. Berlusconi promette che se tutti chiudono gli occhi farà comparire l’ottava pizza ma appena gli altri lo fanno si sbafa tutte le pizze e già che c’è tocca pure il culo alla Meloni.

A questo punto vi chiederete qual è la soluzione del giochino e invece dovreste chiedervi chi sono quei bischeri che gli hanno pagato le pizze, che è parecchio più importante. Questa campagna elettorale è stata una gara a chi la sparava più grossa; chi ci aveva appena messo il canone RAI in bolletta e prometteva di levarlo, Berlusconi che voleva a tutti i costi togliere l’articolo 18 ha detto invece che avrebbe abolito il Jobs Act ma solo perché è invidioso di non averlo fatto lui. I Cinque Stelle assicuravano 780€ di reddito a tutti, il che suonava benissimo, e infatti han preso uno stonfo di voti, ora però c’è gente che li vuole davvero e lo credo bene, con 1560€ a coppia col cazzo che vanno a cercarsi un lavoro. E ancora: via il bollo auto, via le tasse universitarie, pensioni più dignitose, basta col caldo afoso e tanto anal, perché la topa garba a tanti ma il culo piace a tutti. Poi ci sono quelli, e son tanti, che vogliono togliere i vaccini obbligatori o introdurli solo in caso di epidemia, dimenticando che lo scopo dei vaccini è proprio quello di prevenirle, le epidemie. Come se uno ti desse il casco solo dopo che hai preso una musata: oh, se lo vuoi mi devi porta’ almeno tre denti coi segni dell’asfalto sennò nulla.
E noi siamo di nuovo quì, a sorbirci l’ennesimo brodino di promesse irrealizzabili mentre loro si diluviano le pizze del giochino di prima.
Come sarebbe a dire come fanno a spartirsele? Davvero ci stavate ancora rimuginando?

Dopo la pubblicità vi do la soluzione.




Eccoci: è molto semplice: basta fare otto fette per ogni pizza.
Eh lo so, non ci avevate pensato.
Altrimenti non sareste su L’Odio ma in quella stanza.

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