Cravattine prêt-à-porter e nuove intese 1


di Gabriele Moretti

Finalmente ci siamo, tra pochi giorni gli italiani saranno chiamati alle Urne. No, non è il giorno dei morti, anche se a guardarli bene si potrebbe cadere in errore: si tratta delle Elezioni Politiche. Il popolo è caldamente invitato ad esercitare il proprio diritto di scelta democratica fra quello con la cravatta rossa e quello con la cravatta blu. I sondaggi danno cravatta blu vincente, seguito a diversi punti di distacco da quell’altro che urla e dal solito avversario cravatta rossa, poi cravatta verde e cravatta nera in coda. Indietro di parecchio il movimento di cravatta marrone (o barbetta brizzolata) che perde lo 0,7 rispetto a ieri ma vedrai poi si rifa’. I Programmi dei pretendenti al titolo di C̶r̶a̶v̶a̶t̶t̶a̶ ̶d̶e̶l̶l̶’̶A̶n̶n̶o̶ Premier divergono su alcuni punti salienti e di grande impatto ideologico, come la depenalizzazione della barba incolta, pene più severe per chi smoccola in pubblica piazza a più di 120 db, alleanza di ferro con il Qatar, ripristino del Regio Decreto sul pipi troppo lungo rispetto a quello del Re, mettere una volta per tutte nero su bianco se nei totani ripieni ci va il pangrattato.





Molti però anche i punti di contatto, dovuti sicuramente alla crisi ancora nel pieno del suo effetto devastante sui mercati: basta con queste guerre volute da noi stessi, ma quale cazzo di Ponte sullo Stretto noi non s’è mai voluto, la TAV? Ma stiamo scherzando, i Parlamentari vanno ridotti (e con questo, ovviamente, intendono quelli dell’opposizione), gli stipendi e i vitalizi vanno ridotti (vedi nota precedente), bisogna far ripartire l’Economia a pedate nel culo (anche forzando la gente a comprare più cose inutili accendendo mutui, se necessario), basta con quest’IMU sì va bene s’è votata tutti ma io l’ho guardati malissimo tutto il tempo. Su un punto in particolare sembrano tutti essere concordi: i finocchi vadano ad adottare in Norvegia, così fanno anche il viaggio di nozze alternativo. Su prescrizione troppo breve dei reati, abolizione del legittimo impedimento, conflitto di interessi e monopolio privato dei gestori di servizi indispensabili, quasi tutti glissano, sbadigliano, si fingono morti. Cravatta blu ha risposto “Sperequasti l’acqua pubblica come fosse dopodomani che oggi viene a trovammi la Carfagna”. Il panorama è vasto, nuove alleanze tra cravatte di colore contrastante potrebbero nascere all’ultimo minuto, dando vita ad accostamenti cromatici che farebbero vomitare uno stercoraro. Le più rosee previsioni sul futuro immediato delle unioni tra forze politiche danno come risultato pantaloni marroni, giacca verde, camicia blu e cravatta rossa come moda per i prossimi 5 anni, dando per altro ragione a Bertinotti che si vestiva così già 20 anni fa. Resta l’incognita del copricapo, anche se la tendenza in tutta l’europa che soffre sembra essere quella del Fèz, ma senza nappina.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Rispondi a Ileana gobbo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Un commento su “Cravattine prêt-à-porter e nuove intese