La solitudine ̷d̷i̷ ̷l̷a̷u̷r̷a̷ ̷p̷a̷u̷ dei numeri primi


di Manuel Cerfeda

I numeri primi sono soli come cani, si contano sulle dita di un alano. Passano il loro tempo inanellando una partita dopo l’altra del nuovo gioco G.T.A. (Gran Topa Assurda), ideato da Rocco Siffredi in persona. Chiedere a lui per la cloche personalizzata.

ll numero primo, la mattina, esce di casa e sale sul suo autobus, il 33 periodico, in direzione fuori città, perché lavora in una frazione (per es. Sesto Fiorentino, Settimo Milanese, Quarto Oggiaro).

Ama la musica e balla bene il valzer (ritmo ¾). Ogni anno si organizza la festa dei numeri primi, alla quale tutti dicono di partecipare, ti fanno prenotare infiniti tavoli e poi si presentano sempre i soliti 23 gatti.

I numeri primi sono noti per la loro superbia, tant’è che, se potessero, si farebbero scrivere in maiuscolo. Questione di carattere. Più famosi per le operazioni, meno di viso.

Rispettano la democrazia, ciascuno è primus inter pares: primo se l’Inter pareggia.

Utilizzano automobili spaziose, la loro preferita è la minima comune multipla. Quando viaggiano insieme non si dividono mai, formano lunghe carovane di numeri arabi. È la cifra della loro originalità, la salvaguardia delle proprie radici che hanno ancora la loro funzione.

“Questa ascissa chi l’ha ordinata?” gli chiede il cameriere mentre alla TV si svolge la finale del campionato mondiale di poker Texas hold’em, allo stadio All-inpico. Facce misteriose dietro occhiali talmente scuri da non poter leggere nemmeno le carte, ma così non tradisci le tue emozioni. Solo quando viene scoperta l’ultima carta e ti accorgi che è il 5 di spade, ti rendi conto che anche gli occhiali del croupier chiarissimi non devono essere.

Fra i movimenti spirituali e religiosi compresi fra il 6 e l’8, ricordiamo le sette. Introdurre divinità nòve, questo è il loro obiettivo, mentre tu ascolti  e ‘un dici mai nulla. Attendi Dicembre per la tredicesima mensilità e poi la spendi comprando diciassette panettoni e diciannove pandori d’argento. Così il 23 non hai più un soldo e arrivi alla fine del mese per puro culo.

Anche il Signor P. Greco era un esponente di questa categoria di personaggi dai sogni a breve raggio, specie da quando alla sua auto, una Logaritmo, si ruppe il differenziale. Iniziò così la sua parabola discendente, che gli impediva anche di vedere bene i canali satellitari. Passò gli ultimi giorni della sua vita a costruire quadrati sui cateti, e nessuno capì mai l’emergenza che si nascondeva dietro quei triangoli, distratto dai cavalli che popolavano l’ippotenusa.

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