Regali di Natale


di Ettore Ferrini

 

Il Natale è una festa troppo bellissima. Ormai inizia intorno a metà luglio, si iniziano a illuminare le lucine in strada ma anche sulle spiagge, i bagnini si vestono da Babbo Natale e invece del salvagente ti lanciano una renna. Morta.
La parte più divertente di questa festa, che poi è il compleanno di Gesù, è che si fanno i regali a tutti tranne che a lui.
Si parcheggia l’auto a 16 chilometri dal centro e si inizia a passeggiare in direzione di un grande albero illuminato che indica il nord. A volte può rendersi necessario pernottare in albergo lungo il tragitto. Una volta giunti all’ambita meta, ci si reca in uno dei tanti negozi che vendono oggettistica costosa e tuttavia disutile e si cerca di spendere almeno uno stipendio di Marchionne. Quando giunge il momento di fare la fila per pagare si può approfittarne per conoscere nuove persone e vederle invecchiare in diretta, un’esperienza che saremo pronti a ripetere pochi istanti più tardi per la seconda, inevitabile, coda: quella per i pacchetti.
Le addette al confezionamento dei regali sono generalmente donne, giovani, assunte solo per quel periodo e pagate in campioncini profumo. Peculiarità di queste ragazze è l’assoluta flemma e il totale disinteresse per la fila a perdita d’occhio che si è formata in attesa dei loro servigi. Si muovono con calma, scelgono il colore della carta regalo solo dopo aver provato tutte le possibili combinazioni e aver consultato il Mago Otelma. Sulla strada del ritorno immancabilmente vi verrà in mente di esservi dimenticati di zio Nedo, ma non tornerete indietro, ripiegherete su un terrificante paio di boxer rossi decorati con gli omini biscottini (il più potente anticoncezionale dopo il varicocele) ancora impacchettati e che conservate nel cassetto dal 1956, l’anno della grande nevicata.
Tutto questo, ovviamente, con Cristo non c’entra una ricca sega visto che ormai anche i sassi sanno che il 25 dicembre era la festa pagana del Sol Invictus. però fa parte della nostra tradizione e tutto sommato, quando rientri alla macchina e ci trovi un verbale sotto il tergicristallo, Gesù lo ringrazi lo stesso.

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